Passata la delusione per la concentrazione di "sfiga" (perdonate il termine forse un po' troppo tecnico), patita dalle rosse nella giornata di gara del quarto appuntamento valido per il titolo mondiale 2012, svoltosi nel suggestivi circuito sito nei pressi del Golfo Persico, mi sono calato virtualmente nella monoposto di Alonso, con l'intento più che altro di "imparare" a destreggiarmi sul tracciato del Sakhir: pista sulla quale non avevo mai provato a girare.
E fra una staccata e l'altra, fra un errore sull'individuare il punto di frenata ottimale ed uno spin generato dall'apertura sconsiderata del gas in una curvetta dove tutto sommato è meglio aspettare.... la mente vola ai tempi della F1 che fu: quando non c'era nessun DRS da attivare (e che potesse bloccarsi) e gli pneumatici
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erano solidi come le pietre, fatti per durare e non per disintegrarsi quando meno te lo aspetti.
Eppure, è innegabile, questo benedetto DRS ha riportato in voga la pratica del sorpasso (quasi estinta in precedenza a causa dell'appiattimento forzato, tramite regolamento, delle prestazioni delle varie scuderie) restituendo una certa spettacolarità all'evento Gran Premio.
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